Women's Gold Medal Final - Italia vs USA

Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

MarcoB ha scritto:Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

L'umiltà non è da tutti purtroppo, nemmeno da noi abbonda, tanto è vero che Velasco spicca.

MarcoB ha scritto:Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

Personalmente mi sembra un corretto atteggiamento di chi nello sport, e non solo in quello, vuole vincere e sa che deve fare così.
Umanamente concordo con @MarcoB, è una filosofia un po' parziale. Ci sono anche gli avversari e a volte anche se hai fatto tutto bene vincono loro di 2 punti. Non tutto dipende da te, questo aspetto di Velasco è molto saggio e vero, ma gli americani (nel senso di statunitensi) spesso preferiscono rimuovere ciò che non possono controllare.

In questi giorni ho pensato spesso a Yasmina Akrari, che è stata in ritiro fino all’ultimo giorno, poi tornate in camera a fare le valige, lei è andata in montagna e le altre a vincere l’oro.
Secondo me ha un posto speciale nel cuore dello staff.
That’s life…

Sentenza69 ha scritto:

Pink ha scritto:

Zappala09 ha scritto:Un pensiero affettuoso a Marco Gaspari, il più appassionato e competente allenatore italiano, che spesso paga il suo essere sempre misurato ed a modo, avrebbe dovuto fare parte di questa avventura e ieri ne avrebbe raccolto i frutti, ma è rimasto schiacciato dalla meschinità di questo tempo, regolato da ciò che appare a scapito di ciò che è.
Amen

Sempre detto che ha perso una grande oppurtunità di fare un salto di qualità, pazienza, come ha già deto la Cate Bosetti "Il tempo lo dirà", per lei anche molto in fretta, criticatissima anche su questo lido, ieri ha dimostrato cosa vuol dire giocare in una squadra, e per la squadra.

Su questo sito (che è un forum, ma va bene lo stesso...), si dice quando una giocatrice gioca male e si dice quando una giocatrice gioca bene...
Funziona così: è la vita...

Beh mi sembra giusto rimarcare però che molti avevano dato per “perdute” le capacità di Cate di supportare la squadra in attacco. E a muro. In questo senso ha sorpreso anche me, sebbene in lei non abbia mai perso la fede.

Mah...in Inglese direbbero "sore losers"...
O "butt hurt" a seconda se uno é piú o meno fine.

Sembra che l'onestá di ammettere che qualcuno ha giocato meglio, cosa che ad esempio Eda Erdem ha ammesso molto chiaramente dopo la prima sconfitta contro l'Italia, sia tanto rara quanto i diamanti arcobaleno.

Peccato. A me piacciono quelli che chiamano le cose col loro nome.

MarcoB ha scritto:Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

Tutto giusto, non fa una piega, da
Manuale del perfetto atleta. Che prevede pure da qualche parte un: “ stasera sono state più forti loro “.

E intanto noi continuiamo ad emozionarci...

A parte il tenore del messaggio pro leghe USA e pro LA2028 della conferenza stampa , ho trovato un'intervista a Kiraly: "We didn’t have enough answers for Italy today and they were just too good...They were clearly the class of this tournament.” e anche "When Catarina Bosetti, she’s hitting under .200 for the tournament, I don’t know what she hit today, but it was some astronomical number,” Kiraly said. “And that’s a sign that we weren’t doing a good job on blocking defense, that even their weakest player went off on us. Horrible blocking performance.”
L'Italia ha preparato benissimo la partita e, contrariamente al suo predecessore, Velasco si è  espresso anche su cosa aveva inteso migliorare: ricezione e battuta, ringraziando poi Barbolini per il lavoro sul muro...non mi esprimo sulla ricezione che non ha mai subito troppo ed e' sui numeri di campionato di Moki Miriam e Cate, ma la battuta ha messo in crisi tutte le avversarie: si dirà che grandi linee di ricezione non ce n'erano , ma le statistiche di fine Giochi premiano Skinner e Plummer ( certamente protetta da Wang) , Busa e Uzelac, Baladin e Diken...per non dire delle brasiliane. La medaglia d'oro fa giustizia della deriva new age di Mazzanti ( probabilmente con un'altra conduzione avremmo vinto di più: chi sostiene che le nazionali finaliste di Tokyo erano ben altro, non sa cosa dice e, casomai, li' fu la nostra preparazione a essere sbagliata in tempi e modi - ma pure la Cina fece un gran fiasco- mentre responsabilità maggiori all'ex coach personalmente le attribuirei nel mondiale ed europeo successivi) e della tesi per cui  la torta riesce meglio se hai solo schiacciatrici vocate all'attacco che la ricezione grossolana poi l'aggiustano loro.

Quando diedero l'incarico a Velasco una delle prime cose che disse, parafrasando, fu che l'Italia non aveva perso Europeo e VNL perché non sapeva fare punti, ma perché non sapeva ricevere ( e, aggiungo, coprire ).

Direi che ha dato una bella lezione a tutti quelli che sul defunto blog dicevano che era bollito e troppo vecchio per guidare la nazionale e che la ricezione é una cosa superata perché  si vince se si gioca come il Fener, l'immagine della pallavolo femminile moderna...

Io penso invece che nella nazionale del presente-futuro, giocatrici come Stella Nervini e Gaia Giovannini, cioé attaccanti che sanno anche ricevere e ricevere bene, troveranno sempre piú spazio. Aggiungo anche che per me é ora di tornare a quel modello di giocatrice che appunto sa sí mettere giú il pallone ma sa anche coprire e ricevere. Un modello alla Gabi per capirci.

L.Esperto ha scritto:Quando diedero l'incarico a Velasco una delle prime cose che disse, parafrasando, fu che l'Italia non aveva perso Europeo e VNL perché non sapeva fare punti, ma perché non sapeva ricevere ( e, aggiungo, coprire ).

Direi che ha dato una bella lezione a tutti quelli che sul defunto blog dicevano che era bollito e troppo vecchio per guidare la nazionale e che la ricezione é una cosa superata perché  si vince se si gioca come il Fener, l'immagine della pallavolo femminile moderna...

Io penso invece che nella nazionale del presente-futuro, giocatrici come Stella Nervini e Gaia Giovannini, cioé attaccanti che sanno anche ricevere e ricevere bene, troveranno sempre piú spazio. Aggiungo anche che per me é ora di tornare a quel modello di giocatrice che appunto sa sí mettere giú il pallone ma sa anche coprire e ricevere. Un modello alla Gabi per capirci.

Non esiste l'assoluto nello sport, proprio perchè si possono percorrere molte strade per raggiungere uno stesso obbiettivo. L'esaltazione che ci fu per il gioco del Fener, fu soprattuto per una partita spettacolare, che come tale non poteva ripetersi. Non giudico Terzic come un pazzo o un genio, quel gioco è provvidenziale alla squadra che ha. D'altronde, se l'italia ha fatto una partita spettacolare in finale, per non dire quase tutta l'olimpiade, è perchè ha trovato il suo gioco ideale, per quella squadra, e che non è che funzionerà per tutte.

E' vero per molti, alcuni anche in odor di retromania, il desiderio dei giocatori completi, stile anni 90, in grado di attacare e difendere, e magari anche di pallegiare, non disdegnando il muro. Su questo punto, nelle finali abbiamo avuto una dimostrazione di ciò con Egonu e Ngpeth ( ovviamente non più esplosivo come una volta, ma con un lavoro di difesa in seconda linea memorabile).

Come vediamo tutti i giorni, ad alto livello si studia molto, ed il lavoro si è un pò spostato dai numeri assoluti verso il gioco complessivo, alla fine conta ancora saper "leggere" una partita, non solo dagli scout. Certo tutto fa brodo, ma nella finale femminile la "gallina più vecchia ha fatto il brodo più buono"

P.S. Pensa che solo perchè hanno perso, i tifosi ora criticano Gabi, anche lì, come dicono loro, indossare ogni tanto i "sandali dell'umiltà" fa bene

Rossoblu53 ha scritto:A parte il tenore del messaggio pro leghe USA e pro LA2028 della conferenza stampa , ho trovato un'intervista a Kiraly: "We didn’t have enough answers for Italy today and they were just too good...They were clearly the class of this tournament.” e anche "When Catarina Bosetti, she’s hitting under .200 for the tournament, I don’t know what she hit today, but it was some astronomical number,” Kiraly said. “And that’s a sign that we weren’t doing a good job on blocking defense, that even their weakest player went off on us. Horrible blocking performance.”
L'Italia ha preparato benissimo la partita e, contrariamente al suo predecessore, Velasco si è  espresso anche su cosa aveva inteso migliorare: ricezione e battuta, ringraziando poi Barbolini per il lavoro sul muro...non mi esprimo sulla ricezione che non ha mai subito troppo ed e' sui numeri di campionato di Moki Miriam e Cate, ma la battuta ha messo in crisi tutte le avversarie: si dirà che grandi linee di ricezione non ce n'erano , ma le statistiche di fine Giochi premiano Skinner e Plummer ( certamente protetta da Wang) , Busa e Uzelac, Baladin e Diken...per non dire delle brasiliane. La medaglia d'oro fa giustizia della deriva new age di Mazzanti ( probabilmente con un'altra conduzione avremmo vinto di più: chi sostiene che le nazionali finaliste di Tokyo erano ben altro, non sa cosa dice e, casomai, li' fu la nostra preparazione a essere sbagliata in tempi e modi - ma pure la Cina fece un gran fiasco- mentre responsabilità maggiori all'ex coach personalmente le attribuirei nel mondiale ed europeo successivi) e della tesi per cui  la torta riesce meglio se hai solo schiacciatrici vocate all'attacco che la ricezione grossolana poi l'aggiustano loro.

Scusate se quoto totalmente questo messaggio ma mi sembra un riassunto perfetto.

Pink ha scritto:Non esiste l'assoluto nello sport, proprio perchè si possono percorrere molte strade per raggiungere uno stesso obbiettivo. L'esaltazione che ci fu per il gioco del Fener, fu soprattuto per una partita spettacolare, che come tale non poteva ripetersi. Non giudico Terzic come un pazzo o un genio, quel gioco è provvidenziale alla squadra che ha. D'altronde, se l'italia ha fatto una partita spettacolare in finale, per non dire quase tutta l'olimpiade, è perchè ha trovato il suo gioco ideale, per quella squadra, e che non è che funzionerà per tutte.

E' vero per molti, alcuni anche in odor di retromania, il desiderio dei giocatori completi, stile anni 90, in grado di attacare e difendere, e magari anche di pallegiare, non disdegnando il muro. Su questo punto, nelle finali abbiamo avuto una dimostrazione di ciò con Egonu e Ngpeth ( ovviamente non più esplosivo come una volta, ma con un lavoro di difesa in seconda linea memorabile).

Come vediamo tutti i giorni, ad alto livello si studia molto, ed il lavoro si è un pò spostato dai numeri assoluti verso il gioco complessivo, alla fine conta ancora saper "leggere" una partita, non solo dagli scout. Certo tutto fa brodo, ma nella finale femminile la "gallina più vecchia ha fatto il brodo più buono"

P.S. Pensa che solo perchè hanno perso, i tifosi ora criticano Gabi, anche lì, come dicono loro, indossare ogni tanto i "sandali dell'umiltà" fa bene

Velasco ha dischiarato anche dopo la vittoria delle Olimpiadi che lui ha preso in mano la squadra e deciso di apportare cambiamenti, i cambiamenti che lui riteneva piú importanti e ottenibili in un lasso di tempo cosí breve.

Ha anche aggiunto che ci sono giocatrici che pur volendo e impegnandosi non riescono ad applicare quei cambiamenti, ma che le ragazze di questa nazionale lo hanno fatto.

Moraliter: non é lui che si é adattato alla squadra ma la squadra e le singole giocatrici che si sono adattate a lui, alla sua idea di gioco e alle sue aspettative. E forse é anche per questo che lo abbiamo visto fare scelte specifiche per le convocazioni.

Poi é ovvio che avrá di certo voluto e saputo valorizzare le abilitá delle singole.

A dire la verità, la Pisani non ha detto che le americane sono delle mediocri, ma che l'Italia stava giocando cosi bene che le faceva sembrare come delle mediocri. Sono due robe diverse, e secondo me aveva anche ragione.

Conferenza stampa dell'Italia:

Nym ha scritto:A dire la verità, la Pisani ha detto che le americane sono delle mediocri, ma che l'Italia stava giocando cosi bene che le faceva sembrare come delle mediocri. Sono due robe diverse, e secondo me aveva anche ragione.

Confermo di aver sentito lo stesso.

L.Esperto ha scritto:

Nym ha scritto:A dire la verità, la Pisani ha detto che le americane sono delle mediocri, ma che l'Italia stava giocando cosi bene che le faceva sembrare come delle mediocri. Sono due robe diverse, e secondo me aveva anche ragione.

Confermo di aver sentito lo stesso.

Ecco. Anche perché lei stessa, dopo la semi, aveva detto che le americane erano molto forti e che la loro panchina la preoccupava.

@babs  @L.Esperto
Sulla conferenza stampa usa.
Sia chiaro, a me la retorica statunitense non piace per nulla.
Ho solo "tradotto" il senso delle loro parole, che vanno lette anche e soprattutto in chiave promozionale come ha ricordato Zappala09.

Aver guastato i programmi del lancio della LOVB con tanto di oro,  come si aspettavano, è quella ciliegina sulla torta che rende l'oro ancora più dolce e scintillante ai miei occhi.

A proposito, rivedendo a freddo la partita, il senso di inferiorità tattico di KK è  davvero impietoso, lui è il suo "laboratorio" non ci hanno capito niente di niente, davvero una goduria doppia.

Secondo me KK rientra perfettamente nel detto, guarda un po' di chi, chi vince festeggia e chi perde spiega. Mi dispiace per lui, un campione del suo calibro avrebbe potuto ammettere candidamente la sconfitta riconoscendo la nostra netta superiorità in molti ruoli se non in tutti.

MarcoB ha scritto:Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

Stanno soltanto a rosicà. Questa volta i provinciali sono loro

Va anche detto che i (pochi) giornalisti che c'erano si sono guardati bene da fare delle domande dirette sulla partita, e/o sull'Italia. Se non ricordo male, hanno fatto solo delle domande generiche sul torneo e la squadra americana.

MarcoB ha scritto:
A proposito, rivedendo a freddo la partita, il senso di inferiorità tattico di KK è  davvero impietoso, lui è il suo "laboratorio" non ci hanno capito niente di niente, davvero una goduria doppia.

A proposito, ma come mai ad un certo punto ha lasciato il time-out nelle mani degli assistenti? Cioè, niente di male in teoria, ma vista la situazione in cui si trovavano, non è una cosa che mi convince. Ho rivisto la partita (5 volte ormai, troppo bello ) anche con il commento in Inglese (Eurosport), e anche lui diceva che sembrava più una cosa da disperati.

Poi, vabbè, chiamare le ragazze nel time-out: "Hey, USA!" lo trovo troppo cringe. Ma questo è puramente opinione personale. Probabilmente con loro funziona cosi.

Leggendo alcuni dei commenti sul forum e, soprattutto, le varie testate giornalistiche specializzate e non, la narrazione che impera sulla vittoria della nazionale è il lavoro psicologico che ha fatto Velasco, il cambio di mentalità, il gruppo di fantastiche ragazze etc...
In realtà credo valga la pena osservare che questo grande proficuo lavoro fatto dallo staff e dalle ragazze è solo uno degli aspetti che ci ha portato alla vittoria ed è credo sullo stesso piano del lavoro tecnico e tattico che è stato fatto…
La nazionale oro olimpico è una squadra che non ha niente in comune con la nazionale che eravamo abituati a vedere in questi anni ed è totalmente diversa anche dagli team che abbiamo affrontato…
Il gioco "fantasioso" di Mazzanti è solo un ricordo…
Il caos che c'era prima in campo, tanto sterile quanto formidabile nel generare errori, ora è sostituito da un gioco essenziale ed efficace che ha trasformato l'Italia in una macchina da punti che concede pochissimo alle avversarie…
Questo sistema di gioco, esalta sia le doti tecniche delle nostre centrali, chiamate quasi sempre ad attaccare vicino alla palleggiatrice e mai in "fast", sia di Orro, che in un impianto di gioco così lineare brilla senza dover uscire dalle sue corde…
Anche il gioco degli esterni è cambiato totalmente: è ovviamente sempre Egonu centrico (e non potrebbe essere altrimenti, visto che abbiamo l'opposto più forte del mondo), ma la ricerca della palla spintissima in banda "sempre e comunque" non c'è più e, anche con palla in mano, le traiettorie sono più morbide e gestibili perché Orro, sfruttando la credibilità delle nostre centrali, manda le nostre attaccanti a giocare spesso contro muri scomposti o muro a uno…
Ma anche gli altri spetti del gioco sono stati cambiati ed organizzati in maniera maniacale in particolare la ricezione e la correlazione muro/difesa, con quest'ultimo aspetto che ci posiziona su un livello decisamente superiore a tutti gli altri team…
Credo sia evidente a tutti che nessuna altra nazionale gioca così e che neanche i club lo fanno: penso che quando Velasco ha parlato dei cambiamenti apportati e delle difficoltà avute dalle ragazze ad applicarli si riferisse proprio a questo, cioè entrare in un sistema di gioco, mai provato, perlomeno spinto a questi livelli…
Se a questo si aggiunge un livello di preparazione del match e di adattamento ai cambiamenti in corso da manuale (che bello non sentire più nei timeout "raghe non facciamo quella cosa là, ricordiamoci di quella cosa lì"... Chissà cosa caxxo voleva dire Mazzanti…) e un doppio cambio di un livello che non ha nessuno, credo che il gioco sia fatto…

Su queste cose ci sarebbe da parlare per ore e, sicuramente, molti di voi avranno accortezze precisazioni da fare su tante questioni (non ho parlato dei miglioramenti tecnici delle singole e anche qui ci sarebbe da dire tanto), ma quello che mi premeva rimarcare è che poi, fatto il gruppo, si deve scendere in campo e se non si fanno le cose giuste bene, si perde anche se si va tutti d'accordo...

miocapitano ha scritto:

MarcoB ha scritto:Su Poulter e Kiraly.

Si guarda solo ciò che c'è di positivo. 
Si lavora per migliorarsi.
L'obiettivo è raggiungibile, sempre.
Sei il migliore se sai di essere il migliore.

In tutto ciò l'avversario non è l'ostacolo, ma solo la materializzazione degli ostacoli interiori che ti crei.

Li capisco, ma da provinciale non riesco a farmeli piacere quando esce fuori questa retorica imperiale.

Stanno soltanto a rosicà. Questa volta i provinciali sono loro

L'Italia è  una provincia dell'impero USA.
Ho usato provinciale in questo senso.

Nym ha scritto:
A proposito, ma come mai ad un certo punto ha lasciato il time-out nelle mani degli assistenti? 

Poi, vabbè, chiamare le ragazze nel time-out: "Hey, USA!" lo trovo troppo cringe. Ma questo è puramente opinione personale. Probabilmente con loro funziona cosi.

Cose che gli vedo fare da 10 anni

Nym ha scritto:
A proposito, ma come mai ad un certo punto ha lasciato il time-out nelle mani degli assistenti? Cioè, niente di male in teoria, ma vista la situazione in cui si trovavano, non è una cosa che mi convince. Ho rivisto la partita (5 volte ormai, troppo bello ) anche con il commento in Inglese (Eurosport), e anche lui diceva che sembrava più una cosa da disperati.

Poi, vabbè, chiamare le ragazze nel time-out: "Hey, USA!" lo trovo troppo cringe. Ma questo è puramente opinione personale. Probabilmente con loro funziona cosi.

Mi sembra strano che qualche commentatore, soprattutto inglese, abbia notato solo ora la cosa...
Kiraly, da sempre, fa dirigere i time out agli assistenti...
Ognuno di loro è specializzato su un aspetto del gioco e, a seconda di quello che vuole che le ragazze sappiano, si comporta di conseguenza...
E' una cosa normalissima e, sicuramente, non "cringe"...

Da lettore non sono sempre stato d'accordo con Sentenza69, ma gli do pienamente ragione quando parla di una rivoluzione tecnica: pochi mesi a disposizione, giocatrici che provengono da squadre con approcci diversi e che inevitabilmente ne condizionano l'attitudine agli schemi, roster progressivamente indebolito nelle bande... con pragmatismo assoluto lo staff ha scelto schemi di offesa semplici ed efficaci, adattandoli alle proprie giocatrici: ho sempre pensato che la palla rapida evocata da Mazzanti ( ricordate che contava i secondi di uscita dalle mani del palleggiatore) fosse più nelle corde di Malinov che di Orro, ma che fosse una forzatura inutile quando si ha un' opposto come Paola ( o come Boskovic: nella più bella diagonale mai vista, Maja cerca(va) sempre altezza e misura , quasi mai la rapidità) ... nella VNL ho visto qualche pipe di Degradi ( che fa nella sua squadra) e forse un paio di Sylla ( che non fa mai), nessuna a Parigi ( lasciandole a chi le fa e le sa fare: Gabi, Skinner...) come nessuna fast ( le fa solo Lubian e bene , anzi benissimo, con Wolosz) ma un gioco al centro inteso sempre a preoccupare il muro avversario ( e per far questo ci vuole una buona ricezione) . Spendo due parole ( e la vostra pazienza) per la battuta e una scelta straordinaria contro le USA: bersaglio non Plummer ma Skinner perché meno protetta da Wang ( in campionato Plummer sembrerebbe ricevere meglio ma ha vicino Moki e Cook ) tranne quando le due bande si affiancano in 5 e 6 ( o anche, mi pare, quando Wang prostrata le lascia più spazio): bucata Skinner ( che a me però piace tanto e l'avrei preferita a Conegliano) e azzerata Plummer (che deve soffrire Egonu dal mondiale giovanile e che, pur restando una grande attaccante, mi sembra manchi nei momenti topici)... in definitiva le ragazze han fatto bene le cose che sanno fare e che gli e' stato richiesto: lode a loro e allo staff.