Battuta eterno dilemma

Provo ad aprire un nuovo argomento sperando di fare cosa gradita. Sono nuovo di queste piattaforme, per cui se faccio stupidaggini aiutatemi...
Sempre più spesso si sente dire che la battuta è fondamentale nella pallavolo moderna ed è innegabile. Tuttavia, personalmente, trovo poco corretto vedere situazioni di punteggio anche pesanti, completamente ribaltate "solo" da una serie al servizio e non dal gioco in se. Per carità, si tratta di un fondamentale e quindi assolutamente lecito, ma lancio una provocazione sull'onda delle tante (e forse troppe) volte che sento dire: "questa squadra sa solo battere forte". E se invece di alzare la rete o inventarsi chissà quali trucchi per mettere in difficoltà i giocatori, introducessero la rotazione anche in fase break e non solo in cambio palla? Ogni volta che fai punto, cambia il giocatore in battuta. Si favorirebbe veramente il gioco oppure si finirebbe per penalizzare squadre che hanno 1 o 2 soli battitori potenti? Che ne pensate? Spero sia l'area giusta per questo argomento.

Non sono molto addentro, ma la rotazione in fase break renderebbe sempre simultanee le rotazioni, e periodiche le configurazioni in campo, forse togliendo varietà al gioco. Comunque a sentimento, anch'io non ho grande simpatia per i break solo in battuta, anche se sicuramente contribuiscono alla imprevedibilità del gioco...

C'è chi può  vedere un rally point più spettacolare rispetto ad un ace o ad un' azione subito bloccata da un muro.
Io penso che il bello stia nel vario e non trovo corretto impostare regole o modi per limitare l'utilizzo di uno dei fondamentali.

La pallavolo, come tutti gli sport, è costantemente in evoluzione e ci sono fisiologicamente dei periodi in cui un qualcosa prende una leggera prevalenza su altro; ma ciò contribuisce ad una ricerca ed ottenimento di un' evoluzione della parte in svantaggio.

Nella fattispecie io ho trovato miglioramenti in ricezione, sia singolarmente che come organizzazione di squadra.
Si cominciano a vedere opposti che aiutano con una ricezione a quattro per evitare l'ace.
Ci sono e ci saranno sempre più specialisti dell' appoggio sul muro avversario per ottenere una situazione di attacco migliore.
Migliorano e miglioreranno gli attacchi con palla staccata da rete.

In ogni caso trovo spettacolare anche un punto ottenuto con palla staccata o alzata non perfettamente. Il gioco con palla in testa all'alzatore alla lunga diventa noioso.
Oltretutto ci sono squadre come Milano che hanno 6 specialisti al servizio, che gli fai?

In sostanza fidiamoci della pallavolo e della sua naturale evoluzione e lo spettacolo sarà sempre assicurato.

Sono d'accordo con il ragionamento ed effettivamente ci si può attrezzare per evitare l'ace. In realtà, introdurre una rotazione non è sinonimo di palla in testa al palleggiatore, vedasi il giusto esempio che hai fatto con Milano. Si ridurrebbero (forse) anche i time out o i videocheck tattici, favorendo il ritmo di gioco. È una chiacchiera da bar lo so, ma visto che è sabato,facciamo finta di esserci veramente

Ivano ha scritto:Sono d'accordo con il ragionamento ed effettivamente ci si può attrezzare per evitare l'ace. In realtà, introdurre una rotazione non è sinonimo di palla in testa al palleggiatore, vedasi il giusto esempio che hai fatto con Milano. Si ridurrebbero (forse) anche i time out o i videocheck tattici, favorendo il ritmo di gioco. È una chiacchiera da bar lo so, ma visto che è sabato,facciamo finta di esserci veramente

Ma guarda io parlo volentieri quasi di tutto e mi interessano le opinioni di tutti.

Una cosa che non amavo del vecchio e compianto forum erano gli interventi di GLP per redarguirci sul fatto che stessimo dicendo solo sciocchezze...

A me piacciono i break al servizio 
È un fondamentale entusiasmante forse secondo solo al muro. Altro fondamentale che adoro.

La fase break point (vale a dire la fase del gioco in qui la squadra e' al servizio) dipende molto dalla qualita' della battuta. Per qualita' si intende la sua efficacia determinata dai punti diretti o indiretti (ace e slash) e dal mettere in difficolta' la ricezione avversaria determinandone un sideout in palla alta (sostanzialmente); ma si intende anche la sua efficienza che e' data dal rapporto tra la sommatoria di ace e slash con il numero di errore. Piu questo valore si avvicina allo zero % ( significa stessa quantita' di errori e di ace-slash) piu avremo una battuta efficiente. Quando questo valore si allontana dallo 0% e diventa molto negativo -10 -15 -20% vuol dire che siamo in presenza di una efficienza scarsa dove l'efficacia non compensa il numero degli errori. (l'obiettivo per la mia squadra ad esempio e' posto a -5% di efficienza)
ma la fase break non e' solo battuta, e' "sistema" muro, difesa e contrattacco.
la differenza tra il vincere ed il perdere e' maggiormente determinata da questa fase del gioco.
le squadre fortissime (prendo ad esempio la mia solo per oggettivare), vincono piu del 60% delle azioni quando con la battuta mettono in difficolta' la ricezione avversaria (2 su 3 per la precisione), mentre vincono mediamente 1 azione su 3 quando la ricezione avversaria e' dentro-fino ai 3 metri.
il muro... fondamentale determinante per le squadre top... il numero magico e' 3 .... 3 muri vincenti per set. ma in realta' i numeri che contano sono la sommatoria dei muri vincenti e positivi che deve essere vicino al 40% e il numero dei block out subiti che non dovrebbe superare il 30%. Perche? perche da questo dipende anche la capacita' difensiva. Il non fare danno puo facilitare la difesa se ben organizzata.
la fase del contrattacco trova numeri ovviamente diversi..
per noi una buona efficienza di contrattaco dovrebbe essere superiore al 35% di efficienza e al 45% di palla messa a terra.

diciamo una breve sintesi sulla fase break)
ciao

Grazie Forest, molto interessante.
Il mio fondamentale preferito e' senz'altro il muro

Interessante analisi e riflessione. In effetti ho lanciato questo sassolino proprio per far due chiacchiere su questo argomento spesso divisorio. La provocazione della rotazione ad ogni punto non pregiudica l'efficienza del servizio, soprattutto per le squadre con tanti battitori forti, ma potrebbe limitare le serie infinite o i recuperi di tanti punti...ci sono pro e contro ovviamente. A volte capita di vedere partite con serie di 4 o 5 ace consecutivi per squadra che mi fanno più pensare ad un tiro al bersaglio più che a una partita di volley....
Probabilmente il mio pensiero da boomer è legato a quando giocavo (col mikasa bianco per chi sa cosa vuol dire...)

Grazie grazie grazie a Forest6.
Bellissima e utilissima analisi.

Ivano ha scritto:
Probabilmente il mio pensiero da boomer è legato a quando giocavo (col mikasa bianco per chi sa cosa vuol dire...)

Io ho iniziato a seguire il volley prima del RPS.
Non ho nessuna nostalgia ad essere sincero. Di alcuni campioni/esse sì, ma dei set a 15 no.
Però mi piacerebbe vedere delle partite amichevoli o di beneficenza giocate dalle giocatrici attuali usando il vecchio sistema. Solo per curiosità. 
I liberi starebbero a guardare, spero non me ne vogliano!  

Fanno un torneo a Firenze ogni anno con le vecchie regole, mi fa nostalgia, ma non giocherei più così

Marco-B ha scritto:

Ivano ha scritto:
Probabilmente il mio pensiero da boomer è legato a quando giocavo (col mikasa bianco per chi sa cosa vuol dire...)

Io ho iniziato a seguire il volley prima del RPS.
Non ho nessuna nostalgia ad essere sincero. Di alcuni campioni/esse sì, ma dei set a 15 no.
Però mi piacerebbe vedere delle partite amichevoli o di beneficenza giocate dalle giocatrici attuali usando il vecchio sistema. Solo per curiosità. 
I liberi starebbero a guardare, spero non me ne vogliano!  

No no aspetta, non stavo dicendo che ho nostalgia del metodo di gioco (col cambio palla ecc) anche perché la battuta funzionava esattamente come oggi, ma c'erano meno serie al servizio...tutto qua....

Io ho iniziato a giocare nel 1985
Al tempo:

• i set senza RPS erano al 15
  
• non c'era il Tie Break
  
• no ricezione in palleggio
  
• no libero
  
• la battuta non poteva toccare la rete
  
• l'area di battuta era limitata a 2.5 o 3 mt (ora non ricordo esattamente) dietro zona1
  
• solo Molten o Mikasa bianchi
  

Ricordo set interminabili: nel 1992 la mia squadra strappò la promozione in B1 vincendo lo spareggio 17-16 al Tie Break, ma dopo qualcosa come 3h 30 di gioco.
L'anno dopo reintrodussero lo scarto minimo di 2 punti...
Per chi ha buona memoria c'è un'altra partita che finì 17-16 al TB in quell'anno, ben più importante della mia...

Da allora mi è rimasta una sorta di inquietudine anche da spettatrice.
Mi spiego: ogni volta che la mia squadra è in battuta mi dico sempre che tutto sommato se perde il punto non succede nulla. Invece se battono gli altri è fondamentale il cambio palla immediato.
Credo che questo aspetto alla fine sia invariante prima e dopo il RPS, ma la mia impressione rimane inspiegabilmente che senza cambio palla uno abbia meno tempo per recuperare i break subiti.

Anche io voglio ringraziare @Forest6, che ci ha dato un chiaro esempio di quelle che ritengo essere le vere statistiche... credo anche che potrebbe dirci molto ma molto di più

Sono lusingato, ho solo riportato dei concetti secondo me basilari nell’analizzare una fase del gioco.
Sempre disponibile a rispondere a qualsiasi domanda
Una delle cose belle che abbiamo in Italia e che in altri paesi non ho trovato, è’ la condivisione delle conoscenze. Questo aiuta tutti a crescere.